Un mentore come Andy Warhol non è cosa da poco. Quando, all'inizio degli anni '80, David LaChapelle, americano del Connecticut, classe '63, cominciò ad esibire nelle gallerie di New York le sue fotografie già così sofisticatamente eccentriche, il padre della Pop Art ne rimase subito intrigato, tanto che lo reclutò nella scuderia di Interview Magazine a immortalare il mondo delle celebrità. "Interview era un giornale dove si doveva apparire - racconta il fotografo - Se uno voleva sapere cosa succedeva nel mondo, il mondo dell' arte e della cultura pop, guardava Interview". Da quelle pagine forgiate nella factory di Warhol, il suo estro glamour, iperrealista, teatrale e po' folle ha conquistato le più illustri copertine del jet set, diventando lui stesso una celebrità della fotografia contemporanea.
Fino al 4 novembre, una mostra antologica, "David LaChapelle", ne ripercorre la carriera. Al Lucca Center of Contemporary Art, sotto la cura di Maurizio Vanni, sfilano 53 scatti che raccontano le sue dieci memorabili serie, dove spiccano alcuni dei personaggi più noti della scena internazionale trasfigurati dal suo obiettivo di regista visionario e raffinatamente kitsch. Da Lady Gaga ad Angelina Jolie, da Paris Hilton a Michael Jackson. "LaChapelle non è il fotografo dello scatto rubato, non è l'artista che vive con la macchina fotografica al collo in attesa di un evento straordinario da immortalare, non è il reporter che rischia la vita per regalarci l'attimo prima di qualcosa che cambierà il mondo - dice Maurizio Vanni - È semplicemente un sismografo del proprio tempo che rende evidenti concetti e considerazioni, visualizzandoli prima nella propria mente, attraverso scatti concepiti come fossero grandi dipinti. In molti suoi lavori, infatti, l'approccio è più da pittore tradizionale che da fotografo".
"E così allestisce un suo personalissimo set - aggiunge Vanni -cercando di realizzare qualcosa di esclusivo, ovvero fotografare ciò che razionalmente non sarebbe considerato fotografabile. Prima dello scatto, LaChapelle si trasforma in un regista di corpi e di anime che comunica con il suo team e trasmette il pensiero del suo lavoro ai modelli che ha scelto". Per lo "star system" ecco "Elton John: Egg on His face" dove la star, ha le uova della sua colazione sugli occhi, o "Lady Gaga: Metropolis", protagonista di uno spot pubblicitario per un concerto su un pianeta alieno. Ci sono le opere ispirate in chiave Pop alla Cappella Sistina di Michelangelo, come "Cathedral", dove un gruppo di persone di età differenti pregano dentro una chiesa immersa nell'acqua.
E i lavori della serie "Excess" che giocano con le ossessioni e gli eccessi sessuali tra fantasie erotiche e voyeurismi. "Plastic People" raccoglie le immagini che corrodono lo stereotipo fisico, la bellezza ad ogni costo, con muse ideali come Pamela Anderson, Courtney Love e Amanda Lepore. La sezione "Art References" dialoga con i capolavori della storia dell'arte, come in "Birth of Venus", ispirata alla Nascita di Venere del Botticelli, con un'ironica conchiglia all'altezza del pube invece dei lunghi capelli biondi utilizzati dall'artista fiorentino. O "Angelina Jolie: Lusty Spring" che si ispira all'Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini, tra le opere più importanti del Barocco.
Notizie utili - "David LaChapelle", dal 29 giugno al 4 novembre 2012, Lu. C. C. A. - Lucca Center of Contemporary Art, Via della Fratta, 36, Lucca.
Orari: fino al 31 agosto, martedì-giovedì 10-19, venerdì-sabato 10-24, domenica 10-19, lunedì chiuso. Dal 1 settembre al 4 novembre, martedì-domenica 10-19.
Ingresso: intero € 9, ridotto € 7
Informazioni: 0583 571712
Fonte: repubblica.it
