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lunedì 7 gennaio 2013

Fotografia, professione, giovani: un decalogo per entrare nel mondo del lavoro - di Marco Donatiello


Riportiamo con enorme piacere un bellissimo post del blog di Marco Donatiello su come diventare fotografi professionisti:

"Prendo spunto da questa mail che mi è arrivata qualche giorno fa per fare una piccola riflessione.

"Buonasera,
Le scrivo in quanto vorrei proporLe la mia collaborazione come fotografa non professionista. Non sono iscritta ad alcun albo e sto frequentando un corso base di fotografia. Nutro molto interesse per ogni ambito della fotografia in particolare il reportage, moda e arredamento. Sono volenterosa e disponibile all'apprendimento purchè il lavoro sia retribuito con cifra da stabilire in base alle Vs. esigenze oltre che alle mie capacità. Mi propongo anche come make up artist e modella sempre confermando che anche in questo campo non ho esperienza.
In attesa di un riscontro
porgo distinti saluti"

Mail di questo genere mi arrivano ogni giorno. Complice la crisi molte persone credo che sia una buona soluzione buttarsi nella professione di fotografo: niente di più sbagliato!

Perché una mail di questo genere difficilmente riceverà una risposta positiva?

  • E' confusa: la persona in questione si presenta come fotografa, modella e make up artist... E' già difficile fare bene un mestiere, figuriamoci tre! 
  • Non è stato allegato nessun tipo di portfolio, per nessuna delle tre categorie, magari sei un genio della fotografia, ma se non mi fai vedere niente non lo saprò mai e sinceramente non perdo tempo a contattarti per farmi mandare un portfolio.
  • Non ci sono indicazioni anagrafiche, numeri di telefono da contattare, informazioni generali sulla persona
  • Viene evidenziato più volte che manca l'esperienza, giustamente una persona che si affaccia la prima volta nella professione si è tabula rasa, ma è necessario avere almeno una preparazione teorica più approfondita, non basta un singolo corso base (per di più non ancora completato!) per diventare fotografi!
Quello che emerge, ma non solo da questa singola mail, che sia sufficiente aver fatto un paio di belle foto per diventare fotografi professionisti. Purtroppo non è così. Bisogna fare gavetta, ingoiare bocconi amari, sputare sangue e, purtroppo, non sempre è sufficiente.

Ok, ragazzi, volete fare i fotografi professionisti, ma non sapete da che parte iniziare, ecco qualche dritta:
  1. Titolo di studio: è importantissimo. Non parlo di scuole di fotografie, ma di una vera e propria laurea in qualsiasi materia o raggiungere almeno un diploma. Non si tratta di avere il tanto sospirato "pezzo di carta", ma un titolo di studio permette un'apertura mentale differente, un punto di vista diverso. Un consiglio spassionato: fate anche un corso di marketing e uno di economia. Saranno fondamentali!
  2. Fotografia: alziamo il culo e andiamo a fotografare. Non stiamo a leggere su libri, su blog di fotografia, ma facciamola! Il talento è niente in confronto all'esperienza!
  3. Stile personale: creiamoci uno stile personale che permetta di distinguerci da tutti gli altri fotografi.
  4. Specializzazione: il fotografo generalista non esiste più. E' morto. Oggi bisogna specializzarsi in uno, massimo due settori. Logicamente cercate settori poco battuti da altri colleghi (chiedendovi però perché sono poco battuti, magari non c'è domanda). Se poi siete fortunati e trovate un fotografo avviato che possa aiutarvi facendovi fare un po' di gavetta o di apprendistato, approfittate dell'occasione, rimboccatevi le maniche e imparate più possibile! Vi dovete trasformare in spugne che assorbono qualunque insegnamento vi venga dato, dall'organizzazione di uno shooting, al sistema di fatturazione.
  5. Portfolio: abbiamo scelto la specializzazione, bene, ora costruiamo il portfolio! Ci vogliamo specializzare in still life di bulloni, bene, passiamo i prossimi sei mesi della nostra vita a conoscere e a  fotografare bulloni! Sembra banale, ma spesso chi si presenta come fotografo non ha neanche un portfolio da presentare. E' come andare presentarsi come cuoco e non avere un menù di riferimento.
  6. Commercialista: prima di aprire partita iva e buttarvi nella mischia cercate un serio commercialista che possa aiutarvi e seguirvi nella parte burocratica e fiscale. Sembra un consiglio stupido o banale, ma vi assicuro che un buon commercialista vi può aiutare moltissimo e può fare la differenza fra la riuscita del vostro sogno o il vostro fallimento.
  7. Investimenti: investite in marketing, pubblicità, biglietti da visita, sito internet e tutto quello che può aiutarvi nel farvi conoscere. L'attrezzatura all'ultimo grido e lo studio figo sono inutili se non avete clienti...
  8. Presentarsi in giro: se pensavate che con i punti precedenti il grosso è stato fatto, vi sbagliate! Inizia ora la parte veramente difficile. Se avete lavorato bene, avete scelto una specializzazione di nicchia, avete un bel portfolio e uno stile personale ben radicato e riconoscibile, avete una base solida per iniziare a cercare clienti. Una buona faccia tosta e una buona apertura mentale vi aiuteranno in questo compito difficilissimo. Non bastano sito e/o blog, bisogna bussare a moltissime porte, fare rete con moltissime persone, ingoiare moltissimi rospi... Non fermatevi mai nel cercare nuovi clienti, è fondamentale appena abbiamo firmato il contratto con un'azienda, continuare a cercarne altre.
  9. Clienti: personalmente preferisco avere 10 clienti piccoli che 1 grande. Questo semplicemente perché se dovessi perdere l'unico grosso cliente, sono col culo per terra... se perdo 1 dei 10 clienti, me ne rimangono altri 9 che possono darmi da mangiare. Non basta solo trovare nuovi clienti (e non è per niente semplice!) ma è necessario saperli mantenerli! Trovate il modo migliore (e meno invadente possibile) per ricordare la vostra esistenza!
  10. Umiltà: non è mai troppa. Ogni tanto dovete fermarmi un attimo e guardare, criticamente, quanto si è fatto, per capire errori e superare intoppi. Chiedere aiuto a qualcuno non è sintomo di debolezza, ma capacità di capire che non si può fare tutto da soli e magari in due o in tre è più semplice. Magari cercate altri fotografi con cui associarvi: non solo potrete dividervi le spese di gestione e di affitto dello studio, ma sarà soprattutto un modo per confrontarsi quotidianamente con dei colleghi che parlano la vostra stessa "lingua".
Un ultimo consiglio, forse il più importante. Quando prendete delle decisioni, non pensate soltanto all'immediato ma cercate di attuare strategie a lungo termine. 

Lo so, ci sono passato anch'io, iniziare è difficile, molto complicato, ma nessuna fatica titanica sarà mai troppa rispetto alla soddisfazione enorme di fare il lavoro più belle del mondo!"