GRUPPO FOTOGRAFICO ANTENORE BFI, dell’Università Popolare di Padova, invita tutti gli amanti della bella e buona fotografia martedì 30 Ottobre 2012 alle ore 21.00 a Padova nella Sala Nilde Jotti del Quartiere 3-Est (Zona Forcellini, Via Prosdocimi n.2/a - sopra Supermercato Ali’), ad una serata straordinaria con Giovanni Umicini, che presenterà e commenterà immagini dalla sua ampia produzione fotografica.
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La Street Photography, la fotografia di strada, o della strada, è una disciplina importante nella storia della fotografia: esiste sin dal suo inizio, possiede una sua storia, una sua filosofia, ed è stata praticata dai più grandi fotografi. La strada è il quadro, la scena del “teatro della vita” della quale gli attori sono gli abitanti, i passanti, i commercianti e quant’altri si muovono, compreso lo stesso fotografo, creando sempre diversi momenti di interesse. La fotografia di strada può scegliere di documentare una scena di vita quotidiana, di mostrare una sola quanto un panorama di persone, paesaggi umani statici o in continuo movimento; può insistere su un dettaglio triste o umoristico della vita urbana o su un “momento decisivo” che sublima una composizione pittorica, ma può anche mostrare l’aspetto sinistro della città, dei suoi sobborghi, la follia degli uomini e della vita moderna sino alla critica sociale. Henry Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Robert Frank, Diana Arbus, William Klein, Walter Rosenblum e Gary Winogrand sono tra i grandi nomi che si associano alla fotografia di strada. Tra di loro Gary Winogrand che è diventato una leggenda avendo consacrato la sua vita alla fotografia di strada a New York: l’atto di riprendere immagini di strada era divenuto la sua ossessione, la sua stessa ragione di vita al punto che, alla sua morte, sono state trovate migliaia di pellicole già da lui esposte, ma mai sviluppate!
Purtroppo oggi praticare la fotografia di strada è divenuto un po’ inusuale e le ragioni possono essere molte: il flusso delle innumerevoli immagini che scorrono alla televisione, per esempio, ha reso secondaria l’immagine fissa ed anche il “diritto all’immagine”, la “privacy”, gioca senza dubbio un ruolo inibitore per i fotografi. Si trovano così molto più facilmente nelle librerie opere di fotografia di strada che ci mostrano il passato piuttosto che il presente. Le fotografie di strada migliorano col tempo. I cambiamenti tra ieri ed oggi sono perpetuamente in movimento per cui, qualche anno dopo lo scatto, tali immagini acquistano, oltre alla loro qualità iniziale, un immenso interesse nostalgico e documentario.
Giovanni Umicini, fiorentino di nascita, ma padovano d’adozione è un rappresentante emerito della attuale esigua schiera di fotografi di strada italiani e rappresenta, con le sue immagini, riprese per la maggior parte a New York ed a Padova, con aspetti naturali ma di una marcata originalità, la realtà vissuta dei partecipanti che trova su quel grande palcoscenico che è la città. Una realtà ove sottolinea con abilità e grande capacità tecnica la collocazione temporale e caratteriale dei suoi attori, gli uomini, come abbiamo potuto verificare in occasione delle due importanti mostre personali tenutesi a Padova negli ultimi anni. Il nostro autore, attraverso le sue fotografie, vuole rappresentare le sue conoscenze della natura umana ed obbliga l’osservatore delle sue immagini a riconoscere l’intera umanità anche nelle figure isolate e anonime. Perché l’individuo è l’umanità e, nella sua esistenza e nella sua temporalità, è nello stesso tempo una parte anonima del mondo inanimato ed eterno. Le sue immagini, riprese con sguardo attento, sono poi risolte in camera oscura esaltando i contrasti di luce con passaggi da un bianco puro ad un nero più assoluto pur rispettando le intercorrenti giuste gradazioni di grigio. Ci presenta un mondo variegato in maniera talmente intensa, tanto sono umane, realistiche e sincere, da sembrare che anche lo stesso fotografo vi appartenga. Giovanni Umicini, e ciò fa di lui un grande fotografo, con le sue immagini riesce a mostrare un vivo rapporto tra la scoperta visiva ed il suo contenuto, esigenza alla quale si è sempre attenuto. Per lui la fotografia non è soltanto il mezzo per rappresentare il suo modo di vedere in maniera del tutto personale, ma è la via che porta alla conoscenza di quanto c’è attorno a lui.
La Street Photography, la fotografia di strada, o della strada, è una disciplina importante nella storia della fotografia: esiste sin dal suo inizio, possiede una sua storia, una sua filosofia, ed è stata praticata dai più grandi fotografi. La strada è il quadro, la scena del “teatro della vita” della quale gli attori sono gli abitanti, i passanti, i commercianti e quant’altri si muovono, compreso lo stesso fotografo, creando sempre diversi momenti di interesse. La fotografia di strada può scegliere di documentare una scena di vita quotidiana, di mostrare una sola quanto un panorama di persone, paesaggi umani statici o in continuo movimento; può insistere su un dettaglio triste o umoristico della vita urbana o su un “momento decisivo” che sublima una composizione pittorica, ma può anche mostrare l’aspetto sinistro della città, dei suoi sobborghi, la follia degli uomini e della vita moderna sino alla critica sociale. Henry Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Robert Frank, Diana Arbus, William Klein, Walter Rosenblum e Gary Winogrand sono tra i grandi nomi che si associano alla fotografia di strada. Tra di loro Gary Winogrand che è diventato una leggenda avendo consacrato la sua vita alla fotografia di strada a New York: l’atto di riprendere immagini di strada era divenuto la sua ossessione, la sua stessa ragione di vita al punto che, alla sua morte, sono state trovate migliaia di pellicole già da lui esposte, ma mai sviluppate!
Purtroppo oggi praticare la fotografia di strada è divenuto un po’ inusuale e le ragioni possono essere molte: il flusso delle innumerevoli immagini che scorrono alla televisione, per esempio, ha reso secondaria l’immagine fissa ed anche il “diritto all’immagine”, la “privacy”, gioca senza dubbio un ruolo inibitore per i fotografi. Si trovano così molto più facilmente nelle librerie opere di fotografia di strada che ci mostrano il passato piuttosto che il presente. Le fotografie di strada migliorano col tempo. I cambiamenti tra ieri ed oggi sono perpetuamente in movimento per cui, qualche anno dopo lo scatto, tali immagini acquistano, oltre alla loro qualità iniziale, un immenso interesse nostalgico e documentario.
Giovanni Umicini, fiorentino di nascita, ma padovano d’adozione è un rappresentante emerito della attuale esigua schiera di fotografi di strada italiani e rappresenta, con le sue immagini, riprese per la maggior parte a New York ed a Padova, con aspetti naturali ma di una marcata originalità, la realtà vissuta dei partecipanti che trova su quel grande palcoscenico che è la città. Una realtà ove sottolinea con abilità e grande capacità tecnica la collocazione temporale e caratteriale dei suoi attori, gli uomini, come abbiamo potuto verificare in occasione delle due importanti mostre personali tenutesi a Padova negli ultimi anni. Il nostro autore, attraverso le sue fotografie, vuole rappresentare le sue conoscenze della natura umana ed obbliga l’osservatore delle sue immagini a riconoscere l’intera umanità anche nelle figure isolate e anonime. Perché l’individuo è l’umanità e, nella sua esistenza e nella sua temporalità, è nello stesso tempo una parte anonima del mondo inanimato ed eterno. Le sue immagini, riprese con sguardo attento, sono poi risolte in camera oscura esaltando i contrasti di luce con passaggi da un bianco puro ad un nero più assoluto pur rispettando le intercorrenti giuste gradazioni di grigio. Ci presenta un mondo variegato in maniera talmente intensa, tanto sono umane, realistiche e sincere, da sembrare che anche lo stesso fotografo vi appartenga. Giovanni Umicini, e ciò fa di lui un grande fotografo, con le sue immagini riesce a mostrare un vivo rapporto tra la scoperta visiva ed il suo contenuto, esigenza alla quale si è sempre attenuto. Per lui la fotografia non è soltanto il mezzo per rappresentare il suo modo di vedere in maniera del tutto personale, ma è la via che porta alla conoscenza di quanto c’è attorno a lui.