L’Archivio Fotografico Italiano- in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del comune di Castellanza - da sempre attento alle ricerche visive e alla contaminazione di linguaggi, continua la sua incessante attività nella promozione della fotografia d’autore proponendo un percorso intimo e solitario attorno al tema del silenzio, indagando luoghi, spazi e paesaggi che si lasciano guardare senza barriere. Il silenzio è innanzi tutto uno stato della mente e dell’ anima che si volge all’ascolto, all’attenzione e alla complicità intima che crea pensieri, idee, visioni. I silenzi interiori diventano stimoli per catturare, nell’apparente semplicità di uno scatto, vaghe dolcezze, consapevoli tristezze, smarrimenti e sensazioni indistinti, confuse e a volte anche ostili, ma talora rassicuranti. Silenti paesaggi nell’ora della luce radente e delle ombre lunghe, segni che il silenzio regala attraverso richiami simbolici e nostalgici ricordi, giochi di luce struggente che danzano al crepuscolo, accompagnano l’uomo che incontra il silenzio, fonte di produttività creativa.
Ascoltare il silenzio è un esercizio di conoscenza introspettiva, una meditazione creativa che nasce dalla capacità di pre-visualizzare ciò che si è intuito catturando oggetti, corpi, luoghi, forme di luce che emanano mistero. Fotografie silenti sospese nel tempo, imprigionate in una dimensione spirituale a cui ci si accosta con una certa sacralità e che indaga i luoghi dell’assenza, gli spazi di vuoti definiti tra luce e ombra, tra volume e forma. La presenza dell’uomo è solo suggerita, egli infatti è totalmente immerso nei non luoghi nei quali la vita è presente con tutte le sue sfumature cosicché la luce diventa una rivincita sul tempo dimenticato. Lo stato dell’ascolto ha un sapore estetico, appaga la mente ed educa lo sguardo grazie alla contemplazione. Si distinguono quindi paesaggi intimisti e metafisici, immagini simmetriche ed equilibrate, tagli compositivi e prospettici, dimensioni oniriche e vibrazioni della natura. Il silenzio non si vede, ma l’homo videns è riuscito a catturarlo.
Ascoltare il silenzio è un esercizio di conoscenza introspettiva, una meditazione creativa che nasce dalla capacità di pre-visualizzare ciò che si è intuito catturando oggetti, corpi, luoghi, forme di luce che emanano mistero. Fotografie silenti sospese nel tempo, imprigionate in una dimensione spirituale a cui ci si accosta con una certa sacralità e che indaga i luoghi dell’assenza, gli spazi di vuoti definiti tra luce e ombra, tra volume e forma. La presenza dell’uomo è solo suggerita, egli infatti è totalmente immerso nei non luoghi nei quali la vita è presente con tutte le sue sfumature cosicché la luce diventa una rivincita sul tempo dimenticato. Lo stato dell’ascolto ha un sapore estetico, appaga la mente ed educa lo sguardo grazie alla contemplazione. Si distinguono quindi paesaggi intimisti e metafisici, immagini simmetriche ed equilibrate, tagli compositivi e prospettici, dimensioni oniriche e vibrazioni della natura. Il silenzio non si vede, ma l’homo videns è riuscito a catturarlo.