Fino al 15 Aprile presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze si terrà la Mostra Fotografica di Fiorella Ilario: Et in Arcadia Ego - L'eterno ritorno di Ninfa.
Una mostra interamente dedicata al ruolo della donna, raccontato in 33 scatti esclusivi realizzati in Turchia dalla fotografa Fiorella Ilario. Alle immagini saranno affiancati alcuni pezzi selezionati del Museo Archeologico di Firenze, destinati a descrivere un parallelismo con la figura femminile nell’antichità attraverso un filo rosso che unisce le varie opere - antiche e moderne - collegato al significato del “velo” e dello “svelarsi”. Tra i pezzi più rappresentativi il sarcofago in alabastro detto “del Bottarone” ed un’altra urna funeraria, anch'essa in alabastro, del II secolo a. C., raffigurante una coppia di sposi e proveniente da Monteriggioni, in provincia di Siena. Entrambe le opere, del periodo etrusco, che ritraggono figure femminili velate o ritratte nel gesto di togliersi il velo, animano parte del confronto tra antico e moderno a cui si ispira l’intera esposizione.
La mostra affonda le sue radici nel progetto realizzato dall’autrice alla Galleria degli Uffizi nel 2009, con una foto scattata davanti alla "Primavera" del Botticelli, ma è l’iscrizione latina “Et in arcadia ego”, apparsa in celebri dipinti antichi - tuttavia rimasta nei secoli oscura e mai concordemente interpretata - a dare il titolo al lavoro fotografico di Fiorella Ilario col quale mettere a confronto da un lato un aspetto dell'attuale condizione femminile, indagata con una serie di scatti realizzati ad Istanbul; dall'altro gesti e consuetudini delle donne antiche, così come descritti dai pezzi archeologici esposti nel percorso. Le immagini di Fiorella Ilario seguono inoltre una traccia segnata dallo studio di George Didi Huberman intitolato “Ninfa Moderna - Saggio sul panneggio caduto”, dedicato ad una rappresentazione femminile impenetrabile e misteriosa, che dal richiamo di un mondo passato di bellezza perduta, si ripropone oggi in una nuova forma di sopravvivenza dell’antichità, descritta dal motivo del corpo e del panneggio, attraverso le sue metamorfosi contemporanee.
All'inaugurazione della mostra, oltre al Direttore del Museo Archeologico di Firenze Carlotta Cianferoni, interverranno l'autrice Fiorella Ilario, Francesca De Luca, Direttore del Dipartimento Arte del Cinquecento e Seicento della Galleria degli Uffizi ed il Filosofo Sergio Givone Ordinario di Estetica e Filosofo.
Biglietti:
4.00 Euro
Orario:
Lun: chiuso
mart-ven 8.30-19.00
sab e dom 8.30-14.00
Una mostra interamente dedicata al ruolo della donna, raccontato in 33 scatti esclusivi realizzati in Turchia dalla fotografa Fiorella Ilario. Alle immagini saranno affiancati alcuni pezzi selezionati del Museo Archeologico di Firenze, destinati a descrivere un parallelismo con la figura femminile nell’antichità attraverso un filo rosso che unisce le varie opere - antiche e moderne - collegato al significato del “velo” e dello “svelarsi”. Tra i pezzi più rappresentativi il sarcofago in alabastro detto “del Bottarone” ed un’altra urna funeraria, anch'essa in alabastro, del II secolo a. C., raffigurante una coppia di sposi e proveniente da Monteriggioni, in provincia di Siena. Entrambe le opere, del periodo etrusco, che ritraggono figure femminili velate o ritratte nel gesto di togliersi il velo, animano parte del confronto tra antico e moderno a cui si ispira l’intera esposizione.
La mostra affonda le sue radici nel progetto realizzato dall’autrice alla Galleria degli Uffizi nel 2009, con una foto scattata davanti alla "Primavera" del Botticelli, ma è l’iscrizione latina “Et in arcadia ego”, apparsa in celebri dipinti antichi - tuttavia rimasta nei secoli oscura e mai concordemente interpretata - a dare il titolo al lavoro fotografico di Fiorella Ilario col quale mettere a confronto da un lato un aspetto dell'attuale condizione femminile, indagata con una serie di scatti realizzati ad Istanbul; dall'altro gesti e consuetudini delle donne antiche, così come descritti dai pezzi archeologici esposti nel percorso. Le immagini di Fiorella Ilario seguono inoltre una traccia segnata dallo studio di George Didi Huberman intitolato “Ninfa Moderna - Saggio sul panneggio caduto”, dedicato ad una rappresentazione femminile impenetrabile e misteriosa, che dal richiamo di un mondo passato di bellezza perduta, si ripropone oggi in una nuova forma di sopravvivenza dell’antichità, descritta dal motivo del corpo e del panneggio, attraverso le sue metamorfosi contemporanee.
All'inaugurazione della mostra, oltre al Direttore del Museo Archeologico di Firenze Carlotta Cianferoni, interverranno l'autrice Fiorella Ilario, Francesca De Luca, Direttore del Dipartimento Arte del Cinquecento e Seicento della Galleria degli Uffizi ed il Filosofo Sergio Givone Ordinario di Estetica e Filosofo.
Biglietti:
4.00 Euro
Orario:
Lun: chiuso
mart-ven 8.30-19.00
sab e dom 8.30-14.00
Contatti organizzatori:
Museo Archeologico Nazionale
Via della Colonna, 36 - Firenze
Telefono: 055 294883
Fax: 055 264406
Web: www.firenzemusei.it/archeologico
Fonte: saimicadove