Il Paese "degli italiani a tempo pieno" resiste. È un'Italia ancora da salvare, fatta di paradossi: perché nel Paese con la maggiore diversità di paesaggi in rapporto all'estensione del territorio, questa parola, "paesaggio", spesso resta un concetto astratto. "L'Italia diversa" di Gabriele Salari ripercorre gli ultimi 35 anni per accorgersene, dal disastro di Seveso del '76, quando dallo stabilimento chimico di Meda fuoriuscirono tremila chili di veleni. E poi l'orrore dell'amianto, il petrolchimico di Augusta, in Sicilia, fino alla catastrofe che scuote l'Europa e il mondo: il disastro nucleare di Chernobyl. Il libro mostra attraverso le immagini gli scempi ambientali che hanno sfregiato l'Italia e racconta anche tante le storie di chi ce l'ha fatta, a fare la differenza. Non solo disastri, dunque, ma anche sfide vinte: dal patrimonio delle aree protette alla crescita del biologico e della rivalutazione del paesaggio rurale, dal rimboschimento alla tutela di quella splendida culla di biodiversità da difendere che è il nostro Paese. A parlare sono i protagonisti di questa battaglia, tra incontri e interviste inedite, per saperne di più sulle associazioni che con le loro lotte hanno cambiato il volto e la mentalità dell'Italia: da Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf, a Danilo Mainardi, presidente onorario della Lipu, e Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onorario del Fai. Con uno sguardo al futuro: nell'ultima tappa del percorso alla scoperta di vittorie e sconfitte del movimento ambientale dal '76 a oggi.
Una manifestazione ambientalista