“Femminile Plurale”
fino al 4 dicembre 2011
All’interno della Rassegna “Sguardi al femminile” - organizzata dall’AFI in occasione del 2° Festival della fotografia italiana - si terrà la mostra fotografica FEMMINILE PLURALE, a cura di Roberto Mutti.
Nove giovani fotografe, formatesi presso Istituto Italiano di Fotografia di Milano, presentano una serie di autoritratti (fisici ma anche metaforici) che emergono dalle loro profonde e personali riflessioni.
“Avete presente quelli che parlano dei giovani e spiegano chi sono e che cosa fanno e perché sono diversi da quelli delle generazioni che li hanno preceduto? Ecco, sono quelli che non li conoscono. Per farlo bisogna essere molto attenti, mettersi un po’ da parte, stare in silenzio e osservare perché spesso sono gli stessi giovani a mandare segnali tutti da interpretare, veri e propri messaggi affidati a una bottiglia pronta ad essere aperta con tutta la curiosità necessaria.
Fra tutti i messaggi, quello fotografico ben si presta a questo scambio dialettico fra chi vuole esprimersi ma in modo non apertamente diretto e chi queste espressioni le vuole cogliere.. Si tratta di una serie di autoritratti confermati dalla presenza delle fotografe stesse nelle immagini ma anche, talvolta, frutto di un’interpretazione simbolica. Mirta Kokalj e Noemi Belotti si propongono in nudi che la prima articola in un trittico tutto giocato sulla delicatezza cromatica e sul movimento che lascia una traccia leggera mentre la seconda sintetizza in una sola immagine dove tutto la levigatezza del corpo, il cuore sanguinante ma realistico, il cielo azzurro è un richiamo ai simboli dell’iconografia più scontata. Anche Wanda Perrone Capano preferisce comprimere in una sola immagine in bianconero i tanti elementi cui allude: lo sguardo fiero, il gatto che l’accompagna ma nel fulmineo movimento del corpo un po’ la rappresenta, la figura di un uomo che però è ridotto a un’immagine tagliata che se ne sta sullo sfondo. Desirée Sacchiero crea delle vere e proprie installazioni al cui interno si muove alla ricerca di una identità che ora si cela sotto un originalissimo abito creato accostando con cura un gran numero di gusci di cozze che sembrano soffocarla, ora ne nasconde il volto con una più leggera ma altrettanto impenetrabile tenda. Elisabetta Righi e Francesca Todde giocano volutamente con il mistero: la prima scruta dalle sbarre di una finestra lo spazio al cui interno uno scultore manipola la creta per creare teste, busti, frammenti di figure umane simili a pupazzi come in effetti è lui mentre la seconda propone, in un dittico di elegante essenzialità, il verso caratterizzato da sfumature blu e il retro in bianconero di una flessuosa piuma di ghiandaia. Due autrici si concentrano sui primi piani del volto, Silvana Celentano facendovi scorrere sopra purificanti rivoli d’acqua, Michela Bernasconi mostrando quattro diversi aspetti di prigionie contemporanee che stringono non in catene ma in spire, cavi di connessione, veli altrettanto tenaci. Leda Mattavelli, infine, del corpo mostra solo frammenti candidi di un’astrazione quasi geometrica e due piedi che spuntano da una vasca delicati e misteriosamente calzati in ballerine color fucsia.
Ora, quelle che sembrano tanti singoli autoritratti, appaiono come un mosaico le cui tessere costruiscono un più ampio quadro d’assieme, quello di un’intera generazione.“ Roberto Mutti
Espongono: Mirta Kokalj, Wanda Perrone Capano, Desirée Sacchiero, Francesca Todde, Michela Bernasconi, Silvana Celentano, Noemi Belotti, Leda Mattavelli, Elisabetta Righi.
Fino al 4 dicembre presso Villa Pomini in via Don Luigi Testori a Castellanza (VA).
Orari visita: venerdì e sabato: 15/19 – Domenica: 10/12 – 16/19 – Lunedì chiuso.
Ingresso libero
Accesso facilitato ai disabili.