Giappone, la fotografia è 'liquida'
"Nel vecchio stagno una rana si tuffa. Rumore d'acqua". Nel verso del poeta giapponese Basho il filo rosso che unisce il lavoro delle cinque fotografe nipponiche più affermate. Mayumi Hosokura, Asako Narahashi, Rinko Kawauchi, Lieko Shiga e Yumiko Utsu con i loro scatti raccontano l'acqua. Questo elemento rimanda a una visione liquida della quotidianità, e crea un legame fluido tra reale e immaginario, personale e universale. La mostra Mizu no Oto – Sound of Water, a cura di 3/3, è ospitata dal festival FotoGrafia fino al 23 ottobre al Macro di Testaccio, Roma. "Sulla scia del tema di quest'anno, Motherland – dice 3/3 - Mizu no Oto "fotografa" l'acqua come elemento energico e vitale, come metafora del ciclo e della ciclicità dell'esistenza".