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giovedì 21 luglio 2011

Leica - la macchina fotografica da 1 milione di euro

Vienna , la macchina fotografica
da 1 milione di euro

Collezionista cinese compra a un'asta una Leica del 1923

Se l’è aggiudicata un anonimo collezionista cinese che ha sborsato 1,32 milioni di euro trasformandola velocemente nella macchina fotografica più costosa di sempre. Lo scorso 28 maggio a Vienna è stata battuta all’asta dalla galleria Westlicht una splendida Leica modello 0, numero di serie 107, prodotta nel lontano 1923. Nonostante i quasi 90 anni d’età, questa fotocamera è in ottimo stato e funziona perfettamente. La cifra raggiunta dall'asta ha impressionato anche gli organizzatori che prevedevano d'incassare al massimo 500.000 euro




COLLEZIONISTI DA TUTTO IL MONDO - Prodotta in appena 25 esemplari, questa Leica è anche la prima macchina fotografica della nota marca tedesca a essere stata esportata negli Stati Uniti per essere brevettata. Nel 1925, l'azienda Leitz di Wetzlar, una città di circa 50.000 abitanti nell'Assia tedesca, cominciò a commercializzarla e in poco tempo il modello rivoluzionò il mondo della fotografia grazie alla sua particolare leggerezza e alla singolare capacità di catturare la luce naturale. La fama leggendaria del marchio tedesco e la qualità tecnica del prodotto hanno fatto arrivare a Vienna decine di collezionisti da tutto il mondo che a colpi di rialzi hanno tentato di aggiudicarsi questo gioiellino. Alla fine l'ha spuntata un collezionista cinese, che visto l'alto prezzo raggiunto dall'asta, ha preferito che le sue generalità non fossero rese pubbliche. Il precedente record mondiale apparteneva a un dagherrotipo francese (la prima macchina a sviluppare fotografie non riproducibili) del 1839, prodotta dall'inventore francese Louis Jacques Mandé Daguerre che l'anno scorso era stata battuta all'asta per 732 mila euro

COMMENTI – Una Leica serie 0 già era stata battuta all'asta nel 2008 dalla stessa galleria Westlicht e a conquistare il prezioso modello era stato un europeo che al tempo sborsò “appena” 320.000 euro. A distanza di solo 3 tre anni il valore dello stesso modello è quasi quadruplicato: «Noi stessi siamo rimasti sorpresi - dichiara a Le Monde il gallerista Peter Coeln - anche se negli ultimi anni i prezzi sono aumentati significativamente sotto la pressione dei collezionisti cinesi» La portavoce della galleria Karin Mueck conferma al tabloid britannico Daily Mail che questa Leica è davvero un pezzo unico: «È l'unica macchina fotografica che ha inciso sulla parte superiore la parola Germania. Inoltre, come confermano i documenti della fabbrica che l'ha prodotta, essa fu inviata a New York per ottenere il brevetto, quindi non è solo una delle migliori macchine fotografiche esistenti, ma è anche la prima Leica ad essere stata esportata nella storia».

Storia del marchio:
"La Leica è un marchio che riunisce tre diverse aziende europee, svizzere e tedesche, operanti nel settore dell'ottica e attive nella produzione di microscopi, fotocamere e strumenti geodetici storicamente o economicamente collegate con il marchio Leitz. Il nome del gruppo trae origine dalle iniziali del cognome dell'industriale tedesco Ernst Leitz, impegnato nel settore ottico e di precisione nella seconda metà del XIX secolo, e fondatore nel 1869 dell'Ernst Leitz Optisches Institut a Wetzlar, e dalle prime lettere di camera (che in tedesco significa macchina fotografica). Il marchio è stato variamente legato nel tempo con le aziende Wild, Leitz, Leica, Kern, Jung, C. Reichert, Cambridge Instruments, American Optical.


Si può far risalirea a Carl Kellner l'esordio di quelli che saranno i marchi Leitz e Leica, con la costituzione nel 1849 in Wetzlar dell'Optisches Institut, diventato poi Leitz nel 1869 con la conduzione unica di Ernst Leitz, seguita alla morte a soli 29 anni di Kellner. Kellner è stato un talento nella meccanica e nell'ottica, alla quale ha applicato i suoi studi matematici. In particolare, Kellner ha inventato un oculare corretto, noto oggi come oculare ortoscopico di Keller, con una nuova combinazione di lenti che ha migliorato, in maniera significativa per l'epoca, la qualità delle immagini, ottenendo dei sistemi altamente acromatici e corretti per le distorsioni geometriche. L'applicazione si rivolgeva particolarmente a telescopi e microscopi. L'attività dell'azienda veniva dal '69 seguitata da Leitz, talento meccanico ed ugualmente autodidatta, artigiano e apprendista per una società tedesca che fabbricava attrezzature di laboratorio poi proseguita in Svizzera con un produttore di strumenti di precisione orologi elettrici e telegrafi. Prima dipendente e un anno dopo socio di Kellner, cambiava in Optical Institute Belthle und Leitz, Wetzlar, vorm. C. Kellner, il nome dell'azienda.

Nel 1869 Ernst Leitz I fondò la Leitz. Alla morte del padre l'omonimo figlio Ernst II decise di entrare nel mondo della fotografia. Nel 1911 Oskar Barnack, ingegnere proveniente dalla Zeiss, cercò di utilizzare la pellicola per riprese cinematografiche con apposite modifiche inserendolo in un caricatore, per creare una nuova tipologia di macchine fotografiche. Naque così la fotocamera a pellicola 24X36 noto anche come "formato Leica" che troviamo sulle fotocamere ancora oggi.

Il frutto degli studi di Oskar Barnack fu la creazione del prototipo UR (1914), una fotocamera 35 mm con otturatore sul piano focale, con obiettivo 50 mm, slitta porta accessori e peso di 350 g, questa fu la capostipite di tutte le fotocamere Leica e questa architettura venne adottata in tutte le fotocamere 35 mm fino ai nostri giorni.

Con la crisi economica tedesca, Leitz si convinse a giocare la carta della produzione fotografica, fu coniato il nome che ancora oggi ha la casa tedesca Leica e nel 1925, alla fiera di Lipsia, fu presentata la Leica I, prima Leica di serie; i concetti costruttivi erano quelli che ancora oggi sono alla base delle moderne fotocamere 35 mm.

La divisione fotografica dell'esercito tedesco nella seconda guerra mondiale venne dotata esclusivamente di fotocamere Leica, infatti esistono delle Leica a telemetro con ottica a vite E39 che riportano come marchio l'aquila nazista. La qualità assoluta, la rapidità di scatto, le dimensioni ridotte e la bellezza estetica delle Leica furono tali che i Sovietici copiarono svariati modelli Leica, sia prima che durante che dopo l'ultimo conflitto mondiale.

Nel dopoguerra la Leica si rinnova e si migliora, abbandonato il sistema di ottica a vite, la Leitz lancia sul mercato i modelli della serie M; fotocamere a telemetro con pratico innesto delle ottiche a baionetta. Tutt'ora è in corso la produzione delle Leica M con la M7 a pellicola, la M8 digitale e altri modelli M speciali. La serie Leica M divenne ben presto la preferita da tantissimi fotoreporter dell'epoca, vista l'assoluta maneggevolezza, rapidità, affidabilità ed efficienza di queste fotocamere. In seguito poi la Leitz produce le Leica reflex, più economiche rispetto ai modelli M d'élite; famose negli anni '70 erano le Leicaflex, oggi si producono le Leica Reflex della serie R.

Negli anni a seguire, proseguendo con il concetto tecnologico di cui la Leica I fu ispiratrice, si susseguirono vari modelli, ciascuno dei quali aveva dei perfezionamenti più o meno significativi.

Attualmente la Leica si occupa anche di fotografia digitale e fornisce il disegni e progetti di sue lenti a dei marchi già affermati di fotografia digitale (come la serie Lumix di Panasonic) che poi provvedono in proprio alla produzione delle stesse."