
In questi giorni, infatti, il maestro francese è al lavoro - con la sua "vecchia" Nikkormat e l'inseparabile obiettivo da 50 millimetri - all'interno del porto, che sarà appunto l'oggetto del suo reportage, destinato a sfociare nel 2012 in un libro e in una nuova mostra. "Sono stato diverse volte a Bari - confida Plossu - e sono sempre stato attirato dal porto: è una città nella città e ho l'impressione che fra loro non esista un dialogo reale. Cercherò delle risposte attraverso la mia macchina fotografica, interrogando la vastità metafisica dei suoi spazi e gli intrecci di storie e culture che vi transitano". Nel frattempo la città potrà scoprire lo sguardo di Plossu nelle immagini di "Bari au 50mm" "che interpretano il capoluogo - spiega Cosmo Laera - attraverso una fotografia che sfugge alla regole tradizionali, sprigionando i sentimenti e le emozioni vissute da chi era dietro l'obiettivo". Bernard Plossu, infatti, è considerato un maestro della fotografia di viaggio e alcune sue opere sono conservate fra le collezioni del Centre Pompidou di Parigi, del museo Stedeljik di Amsterdame del Museum of Fine Arts di Houston