Questa fotografia, conosciuta in Italia con il titolo "Morte di un miliziano lealista" o "Miliziano morente" è uno dei grandi misteri della fotografia di guerra e di reportage del XX secolo... nonché una delle immagini di guerra più famose al mondo.
Realtà o costruzione a tavolino?
Tutti noi sappiamo chi l'ha scattata, il padre del fotogiornalismo di guerra, uno dei 4 fondatori della Magnum Agency, Robert Capa.
Robert Capa pseudonimo di Endre Ernő Friedmann, nasce in Ungheria a Budapest, il 22 ottobre 1913.
Nel 1936 diviene famoso in tutto il mondo per una foto scattata a Cordoba, dove ritrae un soldato dell'esercito repubblicano colpito a morte da un proiettile sparato dai franchisti.
Nel 1947 a New York fonda - assieme a Henri Cartier-Bresson, David "Chim" Seymour e George Rodger - l'agenzia cooperativa Magnum, diventata una delle più prestigiose agenzie fotografiche.
Muore il 25 maggio 1954 aThai-Bin - Vietnam, ucciso da una mina.
Ma torniamo alla foto in questione...come è stata scattata?
Robert Capa è in trincea con una pattuglia di repubblicani delle più diverse estrazioni.
Essi si battono contro una postazione franchista dalla quale un mitra spazza a ventaglio.
C'è una prima ondata, e Capa resta in trincea ad osservare come vanno le cose.
Molti sono uccisi e i superstiti, ripiegando, riprendono a sparare ad intervalli irregolari.
Il mitra fascista tace. Tutti credono che sia stato spacciato. Non Capa, però, che resta in trincea,
piazza la macchina fotografica al di fuori di essa e sopra la propria testa e scatta la foto giusta
al momento giusto: è l'attimo in cui uno dei miliziani superstiti si fa cogliere in contropiede dal mitra sornione.
E' la fine del miliziano e l'inizio del mito di Capa.
Che il miliziano ucciso sia poi quello che si vede ancor vivo, primo a sinistra con le braccia alzate, in una delle altre foto, è una grossa e suggestiva tentazione....ma come andarono le cose?
Capa affermava infatti di aver ripreso la morte di Borrell in mattinata; i documenti degli archivi storici della Guerra Civile Spagnola certificano invece che la morte del miliziano spagnolo avvenne il 5 settembre 1936 nel pomeriggio, colpito da una pallottola vagante.
Le due versioni non combaciano: labilità della memoria umana o imprecisione di un furiere?
Esistono però dei provini a contatto in cui Federico Borrell è fotografato lo stesso giorno, sempre da Capa, sorridente e guascone assieme ai suoi camerati.
Quegli scatti sono stati effettuati prima o dopo la foto in cui Borrell appare colpito a morte?
Soltanto i negativi originali potrebbero dissipare questa questione, ma secondo la leggenda, il negativo del miliziano spagnolo ucciso a Cordoba durante la guerra civile, fu dimenticato da Robert Capa in una camera oscura di Parigi, ormai invasa dai nazisti, nel 1939. Capa aveva qualche motivo per fuggire: il suo vero nome era Friedman, ed era ebreo ungherese. e da allora se ne erano perse le tracce.
Strane teorie fioriscono sulla misteriosa valigetta. Qualcuno sostiene che lo “scrigno” del fotografo, prima di finire in mani naziste, da Parigi arrivò a Marsiglia. E da lì, grazie ad un diplomatico che fu seguace di Pancho Villa, s’imbarcò per il Messico, dove rimase al sicuro per quasi 70 anni.
I negativi erano conservati in tre valigie custodite in un luogo imprecisato di Città del Messico, tra i possedimenti di un ex diplomatico messicano che aveva addirittura combattuto ai tempi del generale Pancho Villa.
Le fotografie erano state affidate al generale messicano Francisco Javier Aguilar Gonzalez nel 1940 quindi dimenticate e ritrovate negli anni '90, dopo la morte del generale, dai suoi eredi senza che questi ne riconoscessero il valore artistico.
È soltanto nel dicembre 2007 che i negativi sono stati inviati all'International Center of Photography di New York, fondato dal fratello di Capa, Cornell, consentendo di allargare la collezione fotografica a 3.500 unità.
Forse a breve potremo sapere la verità di tutto ciò, anche se personalmente non credo che l'impegno e il valore del fotografo ungherese possa essere “macchiato” in alcun modo...i tempi erano diversi, così come la concezione del fotogiornalismo (che stava nascendo proprio in quegli anni, proprio per mano di Capa stesso), diverse le tecnologie e le attrezzature fotografiche.