Eternal Impermanence
13 settembre - 2 febbraio 2014
Una retrospettiva prodotta da Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e da Fondazione Fotografia Modena dedicata al fotografo americano Walter Chappell, fra i protagonisti più controversi della fotografia americana del XX secolo, la cui opera, intensamente provocatoria così come la sua vita, è rimasta celata a lungo.
Mosso da una vivace curiosità e da una spinta rivolta all’avanguardia, Chappell indaga con la fotografia i rapporti fra gli esseri viventi e la relazione di questi con la natura, all’insegna della celebrazione dell’amore come energia che regola il cosmo e della vita come flusso ciclico.
La sua pratica artistica è costantemente orientata alla ricerca di “paesaggi altri”: la purezza e semplicità del gesto è coincisa per tutta la sua vita con un’esperienza quotidiana da felice eremita, una sorta diasceta new age ante litteram che possedeva unicamente un pianoforte e la macchina fotografica.
La mostra inaugura in occasione delfestivalfilosofia, il cui tema portante dell'edizione 2013 sarà "l'amare".
L'artista:
Walter Chappell è ritenuto una delle figure più importanti della fotografia Americana del XX secolo. Studente di architettura e musica, si avvicina alla fotografia nei primi anni '40, quando conosce Minor White, di cui diventa amico e assistente. Nel 1962 insieme ad altri fotografi emergenti – Paul Caponigro, Carl Chiarenza, William Clift – fonda a New York l’Association of Heliographers, con l’intento di sostenere una nuova cultura fotografica intesa come forma d’arte tout-cour e non al servizio di scopi documentaristici o commerciali. L'anno seguente si trasferisce in California, dove gli viene commissionata una serie di ritratti di Sharon Tate, Elizabeth Taylor e Richard Burton. Questo lavoro segna un punto cruciale nella sua carriera: da questo momento in poi, Chappell concentra sempre di più la sua ricerca sul corpo umano e sulle sue corrispondenze con le forme della natura. Nel primi anni ’70 comincia una lunga sperimentazione con l’elettrofotografia, che ha per oggetto le piante. La ricerca viene pubblicata nel “Metaflora Portfolio” nel 1980.
Mosso dalla una vivace curiosità e da una spinta rivolta all’avanguardia, Chappell fotografò diversi soggetti. In particolare, ciò che stimolava il suo sguardo interiore erano la forma del corpo umano, i paesaggi, e la combinazione tra di essi. Perseguendo la sua visione artistica, Chappelle divenne sempre più interessato alla comprensione del flusso creativo, l’ energia che attraversa e connette tutte le cose. Molti considerano Walter Chappell un pioniere anticonformista della fotografia, che sviluppò una visione unica e personale nel paesaggio rurale che egli vide e nel quale passò parte della propria vita. Ciò che lo interessava, e che ritroviamo nel suo lavoro creativo, erano i meccanismi alla base della realtà e della creazione, e la sua ricerca esprime , attraverso la fotografia, le sue scoperte e visioni filosofiche.
Mosso dalla una vivace curiosità e da una spinta rivolta all’avanguardia, Chappell fotografò diversi soggetti. In particolare, ciò che stimolava il suo sguardo interiore erano la forma del corpo umano, i paesaggi, e la combinazione tra di essi. Perseguendo la sua visione artistica, Chappelle divenne sempre più interessato alla comprensione del flusso creativo, l’ energia che attraversa e connette tutte le cose. Molti considerano Walter Chappell un pioniere anticonformista della fotografia, che sviluppò una visione unica e personale nel paesaggio rurale che egli vide e nel quale passò parte della propria vita. Ciò che lo interessava, e che ritroviamo nel suo lavoro creativo, erano i meccanismi alla base della realtà e della creazione, e la sua ricerca esprime , attraverso la fotografia, le sue scoperte e visioni filosofiche.